lunedì 28 maggio 2012

Un sogno da ritrovare: Questo è ciò che sono.


Esisto da quando tu esisti.
Esisto da quando la luce stessa esiste.
Da quando bacia ogni filo d'erba.
Da quando filtra le trasparenti acque arrivando nel più
profondo degli abissi.
Esisto da quando il primo uomo è venuto al mondo.
Esisto dall'incontro di due sguardi.
Dall'incontro di due voci.
Esisto.
Da sempre esisto.

Curato. 
Odiato.
Amato.
Disprezzato.

Vivo. 
Pulsante.

Bambino.

Questo è ciò che sono.


Da Un sogno da ritrovare

sabato 19 maggio 2012

...

Come si fa a rimanere in silenzio in un momento come questo?
Continuare quello che si fa ogni giorno senza lasciarsi toccare, senza fermarsi, 
non pensare e continuare.
Preparare il pranzo come ieri, uscire e scherzare come ieri, sorridere come ieri...
Qualcosa è cambiato.
Una vita spezzata e una domanda assordante che chiede... perché?


Letizia

giovedì 17 maggio 2012

Un sogno da ritrovare: ritrovarsi da soli.


Sai Lorenzo, a volte si cresce camminando a piedi nudi su una strada fatta di storie, personaggi e luoghi lontani. La percorri perché qualcuno ti accompagna in quel cammino. Ti tiene per mano. Poi capita che quel qualcuno ci lascia soli su quella strada e nulla è più come prima. Hai paura e non sai qual é la direzione giusta in cui andare. La rabbia sale e quel cielo che prima sembrava di un azzurro limpido si colma di pesanti nuvole. Quella serenità che credevi di avere, svanisce. Non riesci più a trovarla. E una frase ti trattiene in un punto senza lasciarti andare.

Da Un sogno da ritrovare

Per la luce che vibra nei suoi occhi.

Oggi pensavo di parlarvi di qualcuno. Di un uomo. Di un maestro del cinema che ho rivisto ieri in Tv, e che come sempre avviene, mi ha commossa. Ve ne voglio parlare per la delicatezza di ogni suo gesto, per la profondità di ogni sua parola, per la luce che vibra nei suoi occhi. Voglio parlarvene perchè nel mio romanzo ho lasciato una sua frase. Voglio condividerla con voi e mostrarvi quel che è stato per me "l'incontro" con il maestro
 Ermanno Olmi.


Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico.
Ascoltai, per la prima volta, questa frase il venticinque maggio 2007; proveniva dallo schermo televisivo e a pronunciarla era qualcuno che, in quel momento, conoscevo poco o niente. Mi ero soffermata ad ascoltare le sue parole, semplici, profonde e in grado di mostrarti, anche solo per pochi secondi, delle immagini ormai sopite nella nostra mente e inesistenti nel nostro quotidiano. Osservavo il suo parlare piano; ogni sua parola era frutto di un pensiero nato per arrivare e penetrare nell'animo di ciascun individuo fosse lì, in quel momento, ad accoglierlo. La sua immagine, le sue parole, non mi abbandonarono più. Erano entrate in me con tanta forza e si erano radicate lì, in un angolo della mia anima, forse ad aspettare il momento giusto per risalire e mostrarmi qualcosa che, fino a qualche tempo fa, mi era oscura. Quella frase ormai faceva parte di me. Mi tornava spesso in mente e si faceva avanti ogni qual volta mi rifugiavo in un libro [...] La frase di cui parlo è tratta dal film Centochiodi. [...]

Avevo da poco visto Centochiodi: quelle immagini, quei volti ed un dialogo in particolare, avevano toccato qualcosa. Decisi che avrei scritto la mia tesi proprio su quel film, ma non avevo idea di cosa mi attendeva lungo il cammino. Oggi posso dire che è stato un profondo, intenso percorso di vita [...] Il merito è solo ed esclusivamente di un uomo che, attraverso la propria voce e quella dei personaggi e delle immagini dei suoi film, ha saputo passare grandi insegnamenti di vita.
Il mio è stato un lungo percorso fatto di immagini che hanno saputo commuovere ed emozionare, di dialoghi che hanno lasciato accesa la luce su realtà dimenticate, e momenti di riflessioni personali su tutto ciò che direttamente e non, il regista cercava di comunicare. Scrivendo ho [...] voluto far sì che venisse fuori l'assoluta umanità e profondità di ... Ermanno Olmi. 

( Tratto dalla Prefazione e Conclusioni della mia tesi )

Letizia

mercoledì 16 maggio 2012

La forza delle parole.

Ieri ho ricevuto una mail che non mi aspettavo.
 Una di quelle cose che d'improvviso capitano e tu rimani lì senza fiato, 
con gli occhi persi nell'infinito. 
Sono quei momenti che porterai con te per sempre!
Le parole! Quanta forza hanno!
Possono ferire o donare Amore... sempre e solo loro.
Quando scrivo, qualsiasi cosa possa scrivere, di qualsiasi argomento io possa parlare, lascio che le parole vengano fuori dall'anima. Non metto mai barriere, cerco di non ostacolarle mai.
Credo sia questo l'unico modo per arrivare ai cuori di chi legge e ascolta le nostre parole.

Letizia

Le forme dell'Amore...


A volte mi chiedo qual è il modo migliore di amare. Se c'è una forma giusta o sbagliata. Me lo sono chiesta spesso negli ultimi tempi. Me lo sono chiesta quando mi sono ritrovata ad ascoltare parole brusche, dette con rabbia, alle persone che si dice di amare. Mi sono ritrovata con una mano stretta sul cuore a chiedermi perché. Perché si tende a puntare il dito? Perché si cerca di trovare un cavillo per sparare sentenze? Perché negli occhi divampa la rabbia e non la passione? 
Divampa il rancore e non l'amore?
Perché dalle labbra vengono pronunciate parole forti, vengono urlate colpe e dispiaceri? 
Perché le mani non stringono mani ma le dita indicano? 
Perché non c'è un abbraccio ma spalle voltate?
E se provi a chiedere: credi questo sia amore?
Ti risponderanno: Si, lo è!
E allora mi chiedo: quale forma d'amore può essere? 
Può esistere un amore che giudica, urla di rabbia, parla di se e non ascolta? 
Un amore che vive di sofferenza e lacrime, che vive di rimpianti e colpevoli da trovare, di difetti e del non sopportare, di lontananze e non condivisioni... può esistere? Può essere amore?

"Aurora credi che tutte queste persone stiano sognando?"
"Certo! Tutti sognano, o almeno, dovrebbero farlo!"
"Allora stanno vivendo?"
"Si, stanno vivendo."
"Anche amando?"
"Si, anche amando."
"Quindi Amano, Vivono, Sognano?" chiese Mondosigis.
"Si, credo di si! E tu? Cos'è che pensi?" domandò a sua volta Aurora.
"Non credo lo stiano facendo!"
"Perché no?"
"Credo che Amare equivalga a Sognare, e Sognare equivalga a Vivere. 
Ed io non credo stiano vivendo!
Amare è un donare, un condividere qualcosa. Non è un bisogno. Non è un atto di egoismo. 
Non è possedere... incatenare... Credo che più che Amore sia un bisogno mascherato d'Amore!"
"Quindi l'Amore di cui parli nasce dove non c'è bisogno d'amore... giusto?"
"Giusto! L'Amore nasce nel silenzio, nella pace interiore, non nel caos."
[...]
"Faranno un viaggio ma non ne godranno. Saranno dormienti... [...] e quando si sveglieranno forse sarà troppo tardi. Avranno perso la possibilità di godere delle infinite sfumature
 che la vita aveva offerto loro!"
"Forse non è tardi!" le dissi io.
"Hai ragione. Non è mai troppo tardi per Amare!"

Da Un sogno da ritrovare

martedì 15 maggio 2012

Un sogno da ritrovare. Un messaggio per me.

Oggi ho ricevuto un messaggio da una persona che ha letto Un sogno da ritrovare. E' una ragazza che non mi conosce personalmente e quindi, il suo giudizio, è sicuramente libero da ogni forma di condizionamento. Sapere che sono riuscita ad emozionare attraverso le parole, leggere che il mio romanzo è Un libro delicato, poetico in alcune parti, che parla di sentimenti con una delicatezza che al giorno d'oggi raramente si trova, mi ha strappato un sorriso e mi ha riempita di gioia. 
Devo essere sincera con chi legge le mie parole.
Io amo questo romanzo. Lo amo con tutta me stessa. E' parte di me ed io sono parte di quelle pagine. 
Mi emoziona pensarci e, ancor di più, rileggere la storia di Sigismondo.
Credo in quel romanzo, credo nella forza che ha di poter emozionare!
Questo è il motivo che mi ha spinta a pubblicarlo. Questo e nessun'altro.
Ricevere dei pareri positivi davvero mi riempie di gioia, e non finirò mai di ringraziare tutti quelli che hanno acquistato il romanzo e hanno posato il loro sguardo sulle pagine di Un sogno da ritrovare.
Grazie! Grazie! Grazie!
E un grazie, come scritto anche nel libro, va alla forza dei miei sogni, che nonostante tutto, 
non mi hanno mai lasciata sola.

"Cosa direi ai due protagonisti? Beh, credo che... gli direi di continuare a sognare. Di non smettere mai di farlo, dovunque le loro strade li portino e comunque andranno le cose per loro. Non smettere mai di farlo, perchè è l'unico modo per rimanere vivi!"

Da Un sogno da ritrovare



venerdì 11 maggio 2012

Sii imprudente e soprattutto dona.

Ciao a tutti!!
Qualche tempo fa, pubblicai su questo blog, degli estratti di un libro che avevo letto e che mi aveva particolarmente colpito. Lo avevo definito struggente per quanto forte fu leggerlo!
Decisi di parlarne sul mio blog perchè avevo voglia di passare ad altre persone la voglia di leggerlo e provare delle belle emozioni nel farlo. 
Lo farò anche oggi, con un libro diverso, e cercherò di farlo anche in futuro. 
Userò il mio blog, non solo per condividere con voi pillole di Un sogno da ritrovare, ma anche le pagine dei libri che a me, hanno lasciato e lasceranno qualcosa.


Se hai paura di farti male, aumenti la probabilità di fartene sul serio.
 Guarda i funamboli: secondo te, quando camminano sulla corda tesa pensano che potrebbero cadere? No, accettano il rischio, e assaporano il gusto che procura scampare al pericolo. Se passi la vita cercando di non romperti niente, ti annoierai tantissimo, credimi... Non conosco nulla di più divertente dell'imprudenza! [...]
Ascoltami con molta attenzione: l'unica cosa, come dici tu, che ti permetterà di sedurre la donna dei tuoi sogni è proprio il tuo cuore. Non quello a forma di orologio che ti hanno aggiunto alla nascita. Parlo di quello vero, quello che sta sotto, fatto di carne e sangue, quello che palpita. E' con quello che devi lavorare. Dimentica i tuoi problemi di meccanica, così li renderai meno importanti. 
Sii imprudente e soprattutto dona, dona te stesso senza pensare!



Da La meccanica del cuore
Mathias Malzieu

Un sogno da ritrovare. La notte stava scendendo...

La notte stava scendendo come un velo delicato sulla città e Sigismondo era lì ad attenderla. Da Ponte alle Grazie osservava il sole che pian piano scendeva perdendosi dietro Ponte Vecchio. In quei pochi minuti e in quella cornice dorata, si creavano intense e suggestive sfumature, passando da un caldo arancio al blu intenso della notte che avanza. [...]
Sigismondo era evidentemente avvolto e coinvolto nel gioco di luci ed ombre che davanti ai suoi occhi andava creandosi, tanto da non accorgersi che qualcuno, a pochi passi da lui, lo stava osservando. Avvolta in un foulard verde corallo, mosso dal leggero venticello che a quell'ora si era levato, una giovane donna scrutava un uomo che aveva occhi per qualcos'altro. [...] I capelli scuri erano sciolti, abbandonati al volere di leggeri soffi provenienti dalle sue spalle e gli occhi... beh, immaginai scuri come la notte che stava per arrivare.

Da Un sogno da ritrovare 

giovedì 10 maggio 2012

Un sogno da ritrovare. Occhi...

Quando scopri d’improvviso che la vita ti sorride ancora,
non vorresti nient’altro che mantenere quell’irrefrenabile voglia di mostrare al mondo la felicità che ti assale, invade, ricolma e straripa da ogni parte del corpo. Ti senti diverso, migliore e in grado di superare qualsiasi montagna sia lungo il cammino, ad attendere solo il tuo arrivo.  Respiri finalmente a pieni polmoni, lasci che il sole ti accarezzi e illumini,
porgi sorrisi a sconosciuti che incrociano il tuo percorso.  Vivi.
Semplicemente vivi.
Mi chiedo se vi è mai capitato di incrociare due occhi straripanti di vita.
Beh, a me molte volte e il sentimento che ne è derivato non è stato sempre lo stesso.
A volte quegli occhi ti catturano, coinvolgono a tal punto da ricordarli e ammirarli ogni volta che nel ricordo riaffiorano. Altre volte quegli stessi occhi ti allontanano. Quella vita così vita, di colpo ti respinge e getta in un angolo. E lì, del tutto indifeso, resti con le mani sul volto per non incrociare di nuovo quello stesso sguardo. Altre volte, il più delle volte, quegli sguardi non vengono neppure incrociati. Occhi bassi su volti spenti pervadono il nostro tempo. Occhi che non incrociano occhi. Occhi che non ammirano mai la bellezza del cielo, o il vibrare di ogni singola stella. Occhi che non vedono il volo libero di un gabbiano o il semplice sorriso di un uomo al proprio fianco. Con lo sguardo basso, l’asfalto diventa il loro orizzonte, e nemmeno un fiore, fattosi spazio in quel nero di morte per riprendersi in mano la vita, riuscirebbe a catturarne l’attenzione.  Mi chiedo spesso se è questo il mondo che volete.  Se davvero lo desiderate invaso da sguardi di morte. Se davvero per l’incuria e la mancanza di rispetto vorrete vederlo scolorire a poco a poco. E’ come se l’aveste infilato in una lavatrice e pian piano i colori si stessero perdendo.  Dov’è l’interruttore per fermare tutto ciò? Forse basta davvero guardarsi dentro. Forse basta soltanto imparare ad amare. Semplicemente Amare. E per farlo basterebbe ascoltare una voce. Una soltanto. Perché l’unica a possedere la purezza che manca in ogni altra.



Da Un Sogno Da Ritrovare


Letizia