...lei era in piedi e lo guardava senza
riuscire ad emettere nessun suono. Quando la vide rimase impietrito.
“Sei tu?” furono le uniche parole che riuscì a trovare.
“Si!”...”Scusami se sono piombata
qui in casa tua ma...”
“No, non scusarti!” e avvicinatosi
a lei toccò le sue labbra con due dita e disse ancora: “non
scusarti!”. Quell'istante sembrò durare un tempo infinito.
“Non voglio sapere come hai fatto a
trovarmi, né come sei arrivata fin qui. Sono felice di vederti.”
“Mi spiace se ieri sono...” cercò
di dire lei, ma le labbra di Sigismondo si erano già poggiate sulle
sue e nessuna spiegazione o parola, in quel momento, riuscirono a
fermare quello che entrambi desideravano fortemente. Le loro mani
cominciarono a sfiorare quei corpi sconosciuti. Ad occhi chiusi
s'immersero nel profumo della loro pelle, nel sapore di quel bacio.
Piano si sfilarono quel che avevano addosso lasciando i loro corpi
nudi stringersi e scaldarsi. Lei, aveva ancora al collo il lungo
foulard verde. Lui glie lo sfilò. Lo annusò cercando di trattenere
quel buon odore e poi, lo lasciò cadere.
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