Come promesso, oggi vi lascio qualche riga tratta dal romanzo di Sara Rattaro,
Un uso qualunque di te.
Come faccio a spiegartelo, Viola? Come faccio a dirti che è per lei che io ho imparato ad amarmi,
che è lei la mia radice, che è la sua stanza che io chiamo casa, che so cosa le piace e cosa le dà
ribrezzo, a chi ha dato il primo bacio perché sono quasi morto quando me l’ha raccontato, che è tra
le mie braccia che è caduta quando ha fatto il primo passo della sua vita. […] Ho lottato contro la
febbre alta, contro il suo mal di mare, le ho spalmato il talco mentolato perché la varicella non le
segnasse la pelle, l’ho seguita la prima volta che è andata a scuola da sola, mi sono morso la lingua
e ho trattenuto le mani quando è tornata a casa in lacrime perché le avevano spezzato il cuore. […]
Ho studiato la storia dei romani tre volte e so Dante quasi a memoria perché lo imparasse anche lei.
Ho passato serate intere a farle ripetere le tabelline e poi tempo dopo quelle stesse sere le abbiamo
spese a parlare del valore della verginità e del sesso. Ho provato a spiegarle cosa sono i maschi,
sperando e pregando Dio che non li incontrasse mai.
http://narrativa.giunti.it
E' stato definito Un'emozionante confessione femminile così autentica da lacerare il cuore;
non potrebbero esserci parole più giuste per descrivere quello che si prova leggendolo.
Quelle parole esplodono dentro e lasciano senza respiro.
Struggente.
Provate a leggere le prime pagine, vedrete che entrerete nel mondo di Viola e non riuscirete ad uscirne
se non, dopo essere arrivati fino alla fine.
Letizia
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