E’ da un po’ che non scrivo. Beh, a volte la tecnologia
aiuta, altre meno, e questo è il mio caso… la mia chiavetta internet mi ha
abbandonata, non voleva proprio saperne di funzionare! Ma ora eccomi qui di
nuovo a parlarvi di me, del mio libro e di quello che mi appassiona o
appassionerà.
In questi
giorni, grazie a mia sorella, ho scoperto un romanzo uscito nelle librerie da
qualche settimana, ho pensato di parlarvene perché mi ha totalmente coinvolta.
Sapete quelle pagine che proprio non riuscite ad abbandonare?
Quelle che vi assorbono totalmente tanto da non riuscire ad uscirne nonostante
il telefono squilli, la fermata dell’autobus si avvicini, vostra madre vi
chieda qualcosa di incomprensibile alle vostre orecchie? Questo è quello che
capita a me quando delle parole riescono a prendermi totalmente. Ieri ad
esempio stavo rientrando a casa. Avevo il libro in borsa. Camminando percepivo
la sua presenza, come se mi stesse chiedendo di esser tirato fuori e letto. E’
stata una sensazione strana perché di quella sensazione, mai provata prima, ne
avevo scritto nel mio romanzo. “… avere quel biglietto in tasca gli metteva
addosso una strana sensazione […] Era come se quel bigliettino si muovesse e
tirasse a se le mani di Sigismondo. La curiosità era troppa. Non riuscì ad
attendere nemmeno qualche minuto in più. Prese tra le mani quel biglietto.
Compose il numero. E la chiamata partì…”
Io però, a differenza di Sigismondo, non l’ho tirato fuori
dalla mia borsa perché non sono un granchè brava a leggere e a camminare
insieme. Vi lascerò un post con una delle pagine più intense.
Ma ora veniamo
al mio di romanzo. Nel periodo in cui non sono riuscita a parlarvi, un po’ di
persone, avendo letto il mio libro, mi hanno lasciato dei commenti. Questo è
uno di quelli:
“… una prosa molto lieve, delicata, talvolta addirittura
poetica, per un sentire che va oltre…”
E poi, sicuramente tutte le altre, piene di stupore, gioia e
meraviglia per ciò che avevano appena finito di leggere. Grazie a tutti!
Letizia
P.S.
Il titolo del libro di cui vi ho parlato è: Un uso qualunque di te.
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